venerdì 21 agosto 2020

Chihayafuru (ちはやふる)

https://it.wikipedia.org/wiki/Chihayafuru

Chihayafuru (ちはやふる) - gioco di carte tradizionale, romantico, crescita personale

Da una parte ero un po' dubbioso, perché, insomma, quanto puoi rendere interessante un gioco come il karuta (かるた)* (o caruta, come lo scrivono sulle magliette :) il che ha anche senso, dato che è la translitterazione del portoghese carta (da gioco)), quanto interessante, dicevo, un gioco all'apparenza così semplice da non avere neanche una categoria professionistica?
Eppure ci sono riusciti, o meglio, c'è riuscita l'autrice del manga ;)

Un po' lo paragono a Hikaru no Go, anche se non arriviamo a tanto. Epperò ha un suo ritmo, una sua miscela (30% romanticismo e 70% dedicato al gioco, come debitamente c'informano durante un episodio di riepilogo :D ), dei protagonisti propri ben definiti, che a HnG non hanno niente da invidiare ;)

Ben bilanciato, nonostante l'ampio spazio dedicato agli incontri di gioco, le regole e le strategie non vengono mai descritte in dettaglio, ma sempre qualche limitatamente a qualche aspetto qua e là, per farci apprezzare meglio quanto avviene.
Durante le prime due stagioni l'attenzione è incentrata sulla protagonista, che scopre di volta in volta un aspetto fondamentale del gioco, la rapidità, la finezza dell'udito, la precisione del gesto; e poi le caratteristiche che le poesie afferiscono alle carte, e ancora l'istinto e il "senso del gioco"; eccetera... Ma non sembra mai capace di sintetizzarli assieme, e nessuno sembra trovarci niente di strano... cosa che ho trovato piuttosto snervante ^_^;;
Forse l'idea è di scoprirli tutti per poi crearsi un proprio stile di gioco... Comunque poi cresce come giocatrice, quindi si risolve ;)

Disseminati qua e là, ci sono svariati incisi, spot illuminanti in senso filosofico o letterario o morale, che impreziosiscono la lunga fila degli episodi, che altrimenti potrebbero rischiare di apparire monotoni e annoiare: sono tre stagioni di 25 episodi...

Uno degli aspetti più interessanti, anche se trattato spesso altrove, è il dualismo tra talento/istinto innato e l'impegno/duro lavoro profuso nel perseguimento di un obiettivo. È un po' dappertutto e viene pure trattato direttamente dai personaggi in un paio di occasioni.

Una possibile chiave di lettura la troviamo nell'appendice del primo romanzo che racconta il periodo delle scuole medie di Chihaya, non presente altrove: Tokiumi Yui dice di aver ricevuto "un meraviglioso suggerimento o, piuttosto, una richiesta: 'Una storia che trasmetta il significato dei poemi'." dall'autrice Suetsugu Yuki.

Poi c'è il 30% di romanticismo, con la storia tra i tre co-protagonisti e i loro caratteri così diversi, che da sola vale già di suo.

Tecnicamente niente da dire, qualità sempre ottima, con CG strepitose (come la ruota della bicicletta) anche se brevi (o forse è questo a renderle tali?).
Tanta qualità comporta un significativo impegno di risorse; se poi pensiamo al numero di episodi...

Insomma, un gran bel lavoro.
Il finale è aperto, così come leggo che il manga è ancora in corso, quindi, covid permettendo, non è impossibile un seguito.

Una nota sul titolo, che contiene un paio di giochi di parole: chihaya (ちはや) si legge come il nome della protagonista (千早), mentre il suono di furu può riferirsi sia alla translitterazione dell'inglese full che alla parola che indica il movimento del braccio quando si gioca.
Nella seconda stagione c'è un episodio riepilogativo con degli inserti e in uno di questi Kana spiega (rompendo la quarta parete) il significato del titolo, una modernizzazione di chihayaburu (ちはやぶる), che compare all'inizio di una delle cento poesie (btw: sono tanka); è un aggettivo arcaico che ha svariate interpretazioni, moltiplicate dal fatto che si tratta di una poesia e in quanto tale il significato è multiplo e non letterale. Quindi rimando alla spiegazione nell'anime :D , una velocità tanto elevata ed equilibrata da apparire immobile, una qualità divina. ;)
https://en.wikipedia.org/wiki/Ariwara_no_Narihira#Poetry

Riporto un paio di note interessanti dal wiki italiano:
«Si ritiene che la sua figura abbia ispirato Murasaki Shikibu nella creazione del personaggio di Hikaru Genji»
«I suoi waka più celebri sono quelli che tramite metafore naturalistiche (ne è un esempio tipico la fioritura del ciliegio spesso scelta per la sua brevità ed intensità) esprimono il mono no aware, il peculiare struggimento provocato dalla consapevolezza dell'impermanenza delle cose [...] che condusse alla concezione secondo cui la bellezza è indissolubilmente legata al suo essere effimera rispetto allo scorrere del tempo.»
https://it.wikipedia.org/wiki/Ariwara_no_Narihira

Oltre all'anime ci sono anche tre film live (drama) e qualche episodio di raccordo o che so io. Provo a darci un'occhiata.
Addendum: i tre film adattano in maniera leggermente diversa la storia, mettendo maggiore enfasi non sul gioco e relative skill, ma sulla crescita personale e sociale, con il classico vicolo cieco da cui uscire o bivio da inforcare, da una parte, e l'importanza del lavoro di squadra che integra le capacità personali (molto tipico della cultura giapponese) dall'altra.
I film sono molto ben fatti, anche qui si è speso parecchio, credo :D
Si lasciano guardare e tutto fila decisamente liscio.
Ottima CG e narrazione e regia e fotografia. Al solito, gli attori (giovani) lasciano intravvedere che recitano, ma ho visto di ben peggio :D
I personaggi sono più sfumati nelle loro caratterizzazioni e qui forse un po' si è perso qualcosa.

*) Karuta è il nome generico delle carte da gioco; a occhio quello specifico dovrebbe essere uta-karuta (歌ガルタ) (carte delle poesie), solo che non mi pare venga mai citato come tale, nell'anime...
https://it.wikipedia.org/wiki/Karuta#Uta_karuta

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