https://it.wikipedia.org/wiki/Ch%C5%ABmon_no_%C5%8Di_ry%C5%8Driten
Chūmon no ōi ryōriten (注文の多い料理店 Un ristorante con molte richieste) avventura horror
Tratto dalle opere di Kenji Miyazawa.
Corto di Kihachirō Kawamoto. Anzi, no.
cito wikipedia
« è un cortometraggio d'animazione ispirato all'omonimo racconto di Kenji Miyazawa. Ideata e in gran parte realizzata nel 1988 da Tadanari Okamoto, con la collaborazione dell'animatrice e cesellatrice Reiko Ōkuyama,
l'opera fu concepita come studio per un possibile lungometraggio e vide
l'impiego di un'originale tecnica in cui le animazioni furono ottenute
utilizzando delle calcografie in rame. Con l'improvvisa morte di Okamoto
nel 1990 la lavorazione si interruppe e il cortometraggio venne
completato nel 1991 dall'amico e compagno d'arte Kihachirō Kawamoto. »
Insomma, a rigor di attribuzione non è un corto di Kawamoto, bensì di Okamoto. Ma io ne approfitto per incardinarci i lavori tratti dalle opere di Miyazawa nei tag :D
Chi è Kenji Miyazawa lo potete cercare in rete, accenno solo al fatto che ha scritto Goshu il violoncellista, da cui Isao Takahata ha tratto l'omonimo film, e questo la dice lunga :D
Marrone rulez.
Talmente tanto che anche quello che non lo è finisce per sembrarlo.
La parte secondo me venuta meglio è la vegetazione: il bosco autunnale, l'erba alta, i riflessi, il chiaroscuro. Veramente colpito.
Anche la sua animazione, la flessione sotto la spinta del vento, l'ho trovata evocativa.
L'animazione dei personaggi, invece, l'ho trovata un po' saltellante, immagino per via delle difficoltà della tecnica impiegata.
Non ci sono dialoghi, tutto viene narrato dalle immagini e dalla colonna sonora. E già questo è notevole di suo.
La vicenda si snoda imperniandosi sui vari cartelli con le istruzioni che i nostri malcapitati si ritrovano davanti.
C'è un salto marcato, a circa a due terzi, una ellissi, un taglio netto senza soluzione di continuità; avrei apprezzato meglio un accompagnamento, un cross-fading, qualcosa che non lasci lo spettatore con l'impressione di essersi distratto un momento o due.
Anche il finale sembra essere un po' troncato, sostituito da un paio di scritte esplicative, forse proprio a causa della scomparsa di Okamoto, ma può essere che fosse pianificato così.
Vale la pena guardarselo un paio di volte, possibilmente di sera, in tranquillità.
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