https://it.wikipedia.org/wiki/Internet_delle_cose
Per chi non lo sapesse, IoT (Internet of Things) indica «l'estensione di internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti, che acquisiscono una propria identità digitale in modo da poter comunicare con altri oggetti nella rete e poter fornire servizi agli utenti.»
Uno dei problemi più importanti riguarda il basso livello di attenzione alla sicurezza all'accesso a questi dispositivi, cosa che li rende manipolabili da estranei e/o utilizzabili come elementi di un (enorme) gruppo di attaccanti per DDoS e su a salire di complessità e sofisticatezza.
Altro problema sono i dispositivi "orfani", ossia quelli i cui produttori cessano di esistere o smettono di supportarli, ossia quelli che per funzionare necessitano di server e quindi in loro assenza diventano dei (possibilmente costosi) pezzi inerti e al limite inutilizzabili.
Mi è piaciuto il termine nel titolo, Internet of Broken Things (IoBT? uh, no, quello è già usato in Internet of Battlefield Things; uh, è pure il codice di borsa (NASDAC) di IO Biotech, Inc... classico destino degli acronimi), che trovo esplicativo di tutte queste problematiche; una rapida ricerca mi trova che è in uso/diffuso almeno dal 2014(¹).
Uh... speriamo che la Internet of Battlefield Things non soffra delle stesse problematiche ^_^;;;
https://en.wikipedia.org/wiki/IoBT-CRA
Un altro significato, stavolta in senso positivo, del termine, viene usato nel senso di allerta di malfunzionamento o guasto di un apparato. Può essere vista come un'estensione delle stesse procedure e tecnologie in uso per il monitoraggio di server farm e postazioni, oppure dell'Industria 4.0.
https://www.engineeringforchange.org/news/the-internet-of-broken-things/
¹) https://www.usenix.org/conference/hotdep14/workshop-program/presentation/iot-panel
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