Forse non tutti sanno che...
Kamikaze (神風), che si traduce Vento degli dei o Vento divino, è il nome che i giapponesi danno a un paio di eventi atmosferici che li salvarono da altrettanti tentativi di invasione da parte dei mongoli di Kublai Khan (ne parla pure Marco Polo nel Milione¹ ) (1274, 1281).
https://it.wikipedia.org/wiki/Kamikaze_(tifone)
Il nome è travasato nelle altre lingue per designare i piloti di aereo che compivano attacchi suicidi verso la fine della II Guerra Mondiale.
https://it.wikipedia.org/wiki/Kamikaze
Ma quella di attribuire eventi atmosferici, improvvisi e favorevoli, alla benevolenza divina (o viceversa) non è prerogativa asiatica.
Un caso famoso è quello della Invincibile Armada spagnola (1588):
https://it.wikipedia.org/wiki/Invincibile_Armata
«Ma un'incredibile serie di tre violentissime tempeste si abbatté sugli spagnoli. [...] La grande impresa di Filippo II sfumò e lo stesso re cattolico pensò che Dio proteggeva i protestanti e puniva coloro che credevano in lui.»
Uno meno famoso è la Battaglia del Frigido (394), combattuta nei pressi di Gorizia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_del_Frigido
Stavolta protagonista è la bora:
«I soldati presenti mi hanno riferito che venivano strappati loro di mano i giavellotti, perché un vento impetuoso soffiava dalle schiere di Teodosio contro le schiere avverse e non solo portava via con violenza tutti i dardi che erano scagliati contro di loro ma addirittura faceva tornare indietro contro i nemici le loro stesse frecce. Per questo il poeta Claudiano, per quanto contrario al cristianesimo, ha cantato nel panegirico per lui: O prediletto di Dio, per cui Eolo fa uscire dagli antri un ciclone in armi, per cui combatte l'atmosfera e i venti si adunano come alleati per le azioni militari.»
(Agostino da Ippona, De civitate Dei, V,26.)
Probabilmente ci sono altri casi, nel caso ne incrociassi e se mi ricordo, aggiornerò. :D
1) Riporto da una delle tante versioni: «[...] E ’l Grande Kane che oggi regna, per questa grande ricchezza ch’è in quest’isola, la volle fare pigliare, e mandòvi due baroni co molte navi e gente assai a piede ed a cavallo. L’uno di questi baroni avea nome Abatan e l’altro [Von]sanicin, ed erano molti savi e valentri. E' misersi in mare e [furono] in quest’isola, e pigliaro del piano e delle casi assai, ma non aveano ancora preso né castel né città; ora li venne una mala sciagura, com’io vi dirò.
Sapiate che tra questi due baroni avea grande invidia, e l’uno no facea per l’altro. Or avenne un die che ’l vento a tramontana venne sí forte, ch’elli dissero che, s’elli non si partissono, tutte le loro navi si romperebbono. Montoro ne le navi e misersi nel mare, e andaro di lungi di qui 4 miglia a un’altra isola no molto grande: chi poté montare su quell’isola si campò, l’altre ruppero. »
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